lunedì 10 settembre 2007

Design alimentare

“Design alimentare”: così Erich Schlosser sintetizza la funzione degli aromi.

A questo tema il giornalista statunitense ha dedicato una parte del suo bestseller Fast Food Nation (Marco Tropea Editore, 382 pagine, 8,80 euro), un libro inchiesta che è diventato anche un film (www.hanwayfilms.com).

Sebbene si focalizzi sui fast-food, l'argomento "aromi" interessa molto anche chi acquista prodotti da forno o yogurt. Dice Schlosser: “Oggi gli aromi artificiali e naturali sono prodotti dai medesimi stabilimenti chimici (…). Definire uno qualsiasi di questi aromi ‘naturale’ richiede una certa flessibilità nei confronti del significato delle parole e una discreta dose di senso dell’umorismo”.

Un interessante pezzo tratto dal libro di Schlosser è qui: http://www.ilnuovomondo.it/artaromidesign.htm

Ecco com'è fatto il moderno gusto di fragola (da http://www.theatlantic.com/issues/2001/01/schlosser2.htm):

"A typical artificial strawberry flavor, like the kind found in a Burger King strawberry milk shake, contains the following ingredients: amyl acetate, amyl butyrate, amyl valerate, anethol, anisyl formate, benzyl acetate, benzyl isobutyrate, butyric acid, cinnamyl isobutyrate, cinnamyl valerate, cognac essential oil, diacetyl, dipropyl ketone, ethyl acetate, ethyl amyl ketone, ethyl butyrate, ethyl cinnamate, ethyl heptanoate, ethyl heptylate, ethyl lactate, ethyl methylphenylglycidate, ethyl nitrate, ethyl propionate, ethyl valerate, heliotropin, hydroxyphenyl-2-butanone (10 percent solution in alcohol), a-ionone, isobutyl anthranilate, isobutyl butyrate, lemon essential oil, maltol, 4-methylacetophenone, methyl anthranilate, methyl benzoate, methyl cinnamate, methyl heptine carbonate, methyl naphthyl ketone, methyl salicylate, mint essential oil, neroli essential oil, nerolin, neryl isobutyrate, orris butter, phenethyl alcohol, rose, rum ether, g-undecalactone, vanillin, and solvent.".

Chi difende la necessità di usare gli aromi generalmente si appella alla necessità di ridurre i costi, di avere caratteristiche costanti nei prodotti, di prolungarne la conservabilità, e comunque fa notare che sono innoqui. Fino a prova contraria.

È veramente nostro interesse assumere aromatizzanti? È giusto che io debba credere una cosa che non è? C'è qualcosa che dovremmo sapere e non ci viene detto? Ad esempio: l'aroma menta e' estratto da un batterio. Se sull'etichetta della merendina comparisse ben visibile la scritta benzaldeide molte mamme non la comprerebbero, mentre un assicurante "aroma mandorla" (cui corrisponde)...
Lo stesso dicasi per il methyl-butanoato (aroma mela).

La prossima volta che vai al supermercato, guarda la corsia degli yogurt con in mente queste due parole: "Design Alimentare". Poi valuta confezioni e ingredienti, e vedrai le cose sotto un'altra prospettiva.

Per approfondimenti non c'è limite, ad esempio iniziando dalla Prof.ssa Gianna Ferretti, proseguendo su Google e molti altri.

Importante: non mi interesso minimamente di politica, faccio le mie scelte liberamente di volta in volta in base ai miei interessi.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

grazie Piero di parlare di questioni di cui non parla nessuno, e che 'non sono di moda', ma che fanno la differenza per ognuno di noi nella scelta degli acquisti alimentari.

Anonimo ha detto...

Ciò che hai scritto è interessantissimo, specie per noi mamme! Ma il discorso aromi artificiali vale anche per la vanillina che si usa per le torte, vero?

Anonimo ha detto...

Un'altra cosa che mi viene in mente: di cosa son fatti gli aromi liquidi che si comprano al super (ad esempio limone, vaniglia, ecc)..io li stavo usando per i miei pan brioche quando non ho scorza di limone, ma mi sa tanto che ne farò a meno! Se si usa il succo di limone fa lo stesso?

Piero ha detto...

Lisa, non sono nessuno per dare questi giudizi, comunque io distinguo aromi da sapori. Gli aromi sono un artifizio, i sapori sono nella natura dei cibi. L'aroma liquido al limone è molto diverso dal sapore della scorzetta (solo il giallo) grattugiata, semprechè sia da limoni naturali, senza difenile che è cancerogeno :-(

Per la vaniglia, chissà come mai quando vedi i cuochi in TV usano sempre i semini dai baccelli di vaniglia, bolliti nel latte e filtrati oppure messi direttamente nella pietanza se non disturbano i puntini neri.

WikipediaWikipedia cita: "La vanillina in commercio, usata in pasticceria, in profumeria e in quasi tutti i prodotti igienici, è di origine sintetica. La si prepara per ossidazione dell'eugenolo con permanganato di potassio o ozono oppure per reazione del guaiacolo con formaldeide in un lento processo che ha tempi di reazione dell'ordine dei giorni.
Un'altra fonte industriale di vanillina sono gli scarti solforici dell'industria della carta. Questi contengono acido ligninsolfonico che, trattato ad alta temperatura e ad alta pressione con agenti ossidanti e alcalini, si decompone in svariati prodotti, tra cui la vanillina che viene successivamente estratta dalla miscela e purificata per distillazione e cristallizzazione."

Sarà anche "identica" la molecola, ammesso che sia assolutamente pura nella bustina, ma per me naturale è naturale, altrimenti è un'altra cosa, specie se fatta con gli "scarti solforici dell'industria della carta".

Anonimo ha detto...

Sai che anch'io avevo letto la definizione su wikipedia e son rimasta "scioccata", quindi ora non la comprerò più. Poi ho la fortuna di avere un albero di limoni sul quale non usiamo pesticidi..peccato solo che ora sia praticamente senza frutti! Ciao!