venerdì 14 settembre 2007

Ghoriba

L'origine di questi dolcetti è il Marocco, la ricetta è quella provata da Staximo (Simona), l'esecuzione è di mia figlia, Google ne trova un sacco di ricette e varianti.

Io ho avuto solo il privilegio di averli visti nascere e di assaggiarli, e per questo li annoto volentieri nei miei appunti.

Per prepararli bastano da 5 a 10 minuti, e non serve usare la macchina del pane, serve solo una terrina in cui amalgamare l'impasto.

In questa versione minimale sono dolcetti semplici, armoniosi, perfetti con il the o per un dolce intervallo. Per la ricetta fate un giro da Staximo.

Questa volta è stato il turno della ricetta base, la prossima volta li proveremo nelle variazioni classiche alle mandorle e/o sesamo, magari aromatizzati all'anice stellato o all'acqua di fiori d'arancio, o con varianti originali come confettura e/o canditi di limone o arancio.

Rispetto alla ricetta originale secondo noi si potrebbe togliere il burro senza modificare la quantità di olio. A parere nostro ci potrebbe stare bene della scorza di limone grattugiata, o pezzi di buccia di arancia candita.

Le palline, leggermente schiacciate, vanno messe sulla placca da forno distanziate di almeno un paio di dita l'una dall'altra per lasciare spazio alla lievitazione.

Spolverati di zucchero a velo anche dopo averli adagiati sulla placca per dare l'effetto "chiazze di zucchero" visibile nella foto in alto, sono pronti non appena fanno i crepetti.

Si conservano a lungo in un barattolo ermetico.

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