A partire dall'esigenza di rendere gradevole la colazione senza appesantire l'adipe e la coscienza, dopo una serie di esperimenti sono giunto ad un buon compromesso fra sapore, leggerezza e “naturalità” della confettura.
Si tratta di una confettura delicata (a me non piacciono quelle stucchevolmente dolci), e si può fare con molti tipi di frutta. Quella di pere a casa nostra ha raggiunto l'indice di gradimento più elevato.
Prepararla non è difficile, io ho iniziato seguendo pedissequamente le indicazioni del foglietto incluso nella confezione di “Fruttapec 2:1” della Cameo, salvo decurtare drasticamente la quantità di zucchero.
Oltre ad avere pochissimo zucchero aggiunto, un altro vantaggio di questa preparazione è che la cottura è molto più breve del solito, “ammazzando” molto meno il sapore della frutta.
Ecco la ricetta:
- Pelare le pere e grattugiarle con una mandolina per le carote a fiammifero. Si può lasciare qualche pezzettino più grande. Se le pere sono molto mature si può usare il passaverdure a mano.
Non usare frullatore, mixer o altri marchingegni. - Mescolare una bustina di Fruttapec 2:1 con 100 gr di zucchero per ogni chilo di frutta grattugiata, aggiungerli alla frutta fredda, poi mescolare bene. Un po' di zucchero ci vuole, funziona da conservante naturale e agevola la gelificazione.
- Travasare il tutto in una padella (scoperta, larga e bassa, per agevolare l'evaporazione dell'acqua) e portare ad ebollizione con fuoco molto vivace, facendo attenzione agli schizzi.
- Bollire vivacemente per 3 minuti, poi togliere la padella dal fuoco e mescolare per dissolvere l'eventuale schiumetta.
- Verificare la consistenza versando un paio di cucchiaini di confettura su un piattino freddo (meglio metterlo in frigo per tempo), e inclinando il piattino. Se scende troppo velocemente aggiungere il succo di un limone per ogni chilo di frutta, bollire per un altro minuto e ripetere la verifica. Se necessario, aggiungere il succo di un altro limone, ribollire, rimescolare e stop.
- Invasare la confettura ancora bollente in vasetti sterilizzati (ottimi, anche se costosi, i classici Bormioli). Usare vasetti di dimensioni tali che una volta aperti vengano consumati nel giro di una o al massimo due settimane.
- Chiudere subito ermeticamente e capovolgere i vasetti fino al completo raffreddamento.
- Attendere almeno un mesetto prima di consumare la confettura, altrimenti la gelificazione potrebbe non essere perfetta, inoltre si potrebbero notare i “fiammiferi” dovuti al taglio iniziale.
Non consiglio di usare frutta “di scarto” per fare la confettura, considerando che la bollitura è veramente breve, e quindi le caratteristiche organolettiche della frutta vengono mascherate meno che nelle preparazioni classiche. Migliori sono qualità e sapore della frutta, migliore sarà la confettura ottenuta.
Un mio amico che si fa scrupoli dietetici, quando apre un vasetto da 250 gr lo consuma subito tutto, tanto con questa ricetta è quasi come aver mangiato una semplice pera.
4 commenti:
molto interessante questa confettura, anche io metto sempre meno zucchero di quello indicato quando le faccio, per esaltare anche il gusto vero della frutta. Se provo il tuo metodo ti farò sapere. Ciao!
Ciao Francesca, la confettura di pere l'ho voluta "annotare" anche qui perché a casa mia ha avuto molto successo, con quella dell'anno scorso siamo agli sgoccioli ed è arrivata la stagione per prepararne dell'altra. E' una confettura nel mio stile: veloce da preparare, gradevole, salutare, economica. Nonostante il poco zucchero non ha avuto problemi di gelificazione né di conservazione in barattoli Bormioli nuovi.
Provate ad aggingere dei semi di vaniglia prelevati dal becello. La marmellata di pere diventerà un vero e proprio capolavoro.
Thanks for thiis blog post
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