domenica 20 luglio 2008

OpenWARM2, la mia nuova yogurtiera di precisione.


OpenWARM mi ha dato grandi soddisfazioni, sia perchè posso produrre in un solo colpo cinque o più liri di yogurt, sia perchè grazie al termostato digitale (14 Euro) la temperatura interna è molto più costante e regolabile con maggior precisione rispetto alle comuni yogurtiere.

OpenWARM2 nasce dall'esperienza OpenWARM e migliora alcuni aspetti:

  1. La ventolina crea una circolazione di aria che diminuisce la differenza di temperatura fra la parte alta e la parte bassa dello spazio interno.
  2. Lo spazio sopra la lampadina ora è utilizzabile.
  3. Anche lo spazio attorno alla lampadina è utilizzabile meglio: la lampadina è all'interno di un contenitore, evitando l'irradiazione diretta nelle vicinanze, che causava differenze di fermentazione in alcune zone.
  4. L'isolamento fra lampadina e termostato è migliorato, riducendone le interferenze.
La realizzazione di OpenWARM2 è semplice come quella di OpenWARM, ad esempio riutilizzando un vecchio alimentatore di Personal Computer, o una simile scatola ignifuga che possa ospitare una lampadina ed una ventola, con feritoie per far circolare l'aria e far passare i cavi.

Una volta smontato e pulito l'interno dell'alimentatore, la ventola torna al suo posto collegata direttamente ad un alimentatore (anch'esso di recupero), nel mio caso di un vecchissimo lettore cd guasto. La lampadina va collegata fra la presa (interna) del 220V ed il termostato elettronico d'ambiente (io ne ho usato uno costato 14 Euro che si può impostare con una precisione di 0,1 gradi fino a 40°). Un comunissimo cavo da 220V per PC completa il tutto.

Il mio contenitore esterno è lo scatolone della tostiera, misura 50x30x30 cm, ed ho sotto-alimentato la ventola a 5V invece di 12V, per cui rimane assolutamente silenziosa pur generando una circolazione sufficiente. Se si usa un contenitore esterno particolarmente voluminoso, conviene alimentare la ventola a 9V o 12V, e probabilmente usare una lampadina da 100W invece dei 60W che ho usato io. La ventola è polarizzata, il suo alimentatore và collegato con la polarità corretta altrimenti la ventola non gira.

La ventola espelle l'aria dall'alimentatore, che va posizionato nel contenitore esterno in modo da lasciare spazio sufficiente al passaggio dell'aria dalle griglie.

Adesso che dentro OpenWARM2 la temperatura fra parte alta e parte bassa è più omogenea, spero di riuscire a fare lo yogurt con i fermenti più difficili, e più interessanti, come quelli mono-ceppo Bifido o Acidophilus, che fin'ora sono state bestie difficili da domare, ma che sono fra i più utili per il nostro organismo.

Licenza d'uso (la stessa di OpenWARM).
Anche OpenWARM2 è una cavolata e non credo meriti tanto, ma non si sa mai. Quindi a scanso di equivoci pubblico OpenWARM2 sotto licenza d'uso GPL v3, e pubblico quanto scritto su OpenWARM2 con licenza d'uso Creative Commons v2.5 (By-Nc-Sa).

4 commenti:

cielomiomarito ha detto...

Ma cosa vuoi commentare di fronte ad un post così? Io mi siedo in contemplazione e basta :)))
(Ma la prossima volta che nasco nasco elettricista)

Piero ha detto...

Ecco, lo temevo, l'hai detto!
Allora secondo me collegare un paio di fili seguendo un semplice disegno non è più difficile di preparare un buon budino al cioccolato o cucinare un risotto allo zafferano.
Chiaramente non mi riferiscoa te che sei una sperimentatrice incallita ;-) masono convinto che molti maschietti si fermano davanti ad una cucina pensando "non so cucinare" come altrettante femminucce si fermano davanti al collegamento di un termostato ad una lampadina.
Tutti questi potrebbero farsi coraggio, e per andare sul sicuro mostrare la ciambella solo se riesce con il buco!

Chiunque abbia problemi con il disegno o volete foto più dettagliate me lo faccia sapere, anche via mail privata ;-)

Anonimo ha detto...

complimenti per tutto! Una curiosità: come si fa ad abbassare il voltaggio della ventola? C'è un interruttore apposito? Grazie

LAj ha detto...

Ciao Piero,
grazie per l'idea e per averla condivisa.
Stasera ho realizzato l'opera ma ho già bruciato la prima lampadina.
Appena collegata alla corrente si è accesa, perché il termostato era spento( FORSE HO CAPITO: CI VOGLIONO ANCHE LE PILE :D ) e con i contatti normalmente chiusi era come se non ci fosse.
Poi ho premuto un tasto, freccia in basso, e ...puff!
Forse è stato un caso che in quel momento si è bruciata la lampadina, o forse è meglio che non provi a montarne un'altra senza aver messo anche le pile nel CH110.
Domani ti dico, ora spero di riuscire a fare lo yogurt :)