sabato 12 aprile 2008

Bevanda probiotica solo con acqua e zucchero, per intolleranti a tutto.

Nelle foto del barattolo si vedono le colonie dei preziosi batteri allevati in casa.

Premessa per le signore: le irrigazioni intime con L. Acidophilus sono ritenute un valido aiuto nei casi di Candida. Farle con acqua lascia meno perplessi che con lo yogurt.

Non puoi assumere latte? Nè lattosio?, Nè soia? Il latte di riso lo chiamano "latte", ma non va bene per fare lo yogurt, tanto quanto il latte detergente :-)

Come fare? Ecco un esperimento... illuminante, un allevamento di batteri probiotici in acqua e zucchero. Glucosio, per la precisione, perchè il comune zucchero bianco (saccarosio) sembra non essere gradito ai batteri. Con il fruttosio devo ancora provare, solo alcuni lactobacilli lo metabolizzano. Altri zuccheri ancora meno reperibili (es. maltosio, destrosio, sucrosio, ecc.) non li ho considerati.

Perchè tutto questo?

  1. I fermenti delle capsule dobbiamo fidarci che siano vivi, mentre quelli appena allevati lo sono di sicuro.
  2. Una capsula contiene generalmente da 0,5 a 2 miliardi di bacilli, la bevanda appena "allevata" ne dovrebbe contenere un paio di miliardi ogni grammo. Con un bicchiere da 150 cc dovremmo essere intorno ai 300 miliardi.
  3. I lactobacilli probiotici non temono l'acidità gastrica e la salinità della bile, per cui la protezione data dalla capsula di cellulosa teoricamente dovrebbe servire a poco.
  4. Le capsule costano, moltiplicate in casa costano meno. Se Cristo avesse avuto internet e una capiente carta di credito non sarebbe stato costretto a moltiplicare pani e pesci :-)
Per la percentuale di glucosio, probabilmente basterebbe il 3%, io ho usato il 6% che è comunque quasi la metà dello zucchero contenuto nella CocaCola. Guardate questo semplice e interessantissimo esperimento di Dario Bressanini.
Non mi sono ancora procurato il glucosio alimentare (pasticcerie, ecc.), per cui ho usato il glucosio monoidrato che si trova in farmacia. E' costoso, ma ha il vantaggio di essere batteriologicamente puro.

Ho usato un'acqua a basso residuo fisso, Lauretana e Sant'Anna vanno bene. Invece NON va bene l'acqua di rubinetto perchè contiene cloro, giustamente aggiunto come battericida, che è proprio l'effetto che qui non vogliamo :-)
Nemmeno l'acqua demineralizzata va bene a scopi alimentari perchè non è batteriologicamente pura, e finiremmo per allevare chissà quali batteri "cattivi" assieme ai nostri batteri "buoni".

Ecco la mia ricetta:
  • 6 grammi di glucosio per ogni 100 grammi di acqua, in un barattolo di vetro, sterilizzato con bollitura assieme al coperchio.
  • Ogni 200-300 grammi di acqua, versare il contenuto di una capsula di fermenti lattici VIVI senza lattosio (vegan). Io ho usato i Solgar Acidophilus+Bifido, che ho verificato essere eccellenti.
  • Chiudere il barattolo, agitare bene per mescolare il tutto, mettere al calduccio (35°-40°) per qualche giorno. Una yogurtiera va bene, OpenWARM è più preciso e va meglio.
Io preferisco allevare i batteri a 37° così sono sicuro che la temperatura a cui si sono sviluppati è la stessa che troveranno nell'intestino, aumentando la probabilità dello sviluppo della flora intestinale.

All'inizio la brodaglia è praticamente trasparente, salvo la velata presenza di pulviscolo dovuto ai fermenti della capsula. Potrebbe servire anche una settimana o più sempre che la temperatura sia gradita ai batteri, e i fermenti liofilizzati (se erano effettivamente vivi) si moltiplicheranno e formeranno delle colonie che sembrano batuffolini di muffa. Un po' di batteri restano in sospensione e la maggior parte si deposita sul fondo, ma basta poggiare il barattolo un minuto su una lampadina accesa per animarli e, grazie ai moti convettivi che si generano nell'acqua, distinguere chiaramente le colonie.
L'acqua zuccherata, si sa, in quanto a sapore non è una gran bevanda, quindi suggerisco di aromatizzarla con scorza di limoni grattugiata (o altri agrumi NON TRATTATI), oppure con quelle tisane solubili che si trovano già pronte. Gli aromi e qualsiasi altra aggiunta và fatta A FREDDO prima del consumo, quando i batteri sono già moltiplicati.
Con la scorza di limone grattugiata viene una bevanda che dalle mie parti chiamano "canarino", usata calda come placebo pseudo-digestivo a fine pasto.

Mi raccomando, non riscaldare mai i fermenti oltre i 45°.


I prossimi esperimenti? In questo periodo ho veramente poco tempo, ma mi piacerebbe provare con il fruttosio (meno costoso e reperibile anche nei supermercati), e poi provare con altre bevande gradevoli, come il succo di mela o di carota.
Vorrei anche provare con altri tipi di ottimi fermenti, come i Nature's Plus (Acidophilus allevato in carota), o quelli contenenti L. Acidophilus DDS-1.
Continuando sul filone dei fermenti mono-ceppo, oltre ad alcuni liofilizzati vorrei provare con lo Yakult (L. Casei).

10 commenti:

marinella ha detto...

Ciao, sei sempre geniale, interessante questo eperimento, mi piace molto l'idea, come fai a quantificare il contenuto "finale di batteri"? quanto tempo si conserva la soluzione? Io uso i probiotici della Nutrigea (Nutriflor) che contengono acidofilus, ramnosus, bulgaricus e bifidum, con aggiunta di maltodestrine fermentate. Dovrebbero funzionare anche queste per tentare il tuo beverone, che ne dici?

marinella ha detto...

Mi interesserebbe sapere se funziona anche con il fruttosio oppure con il miele, che ne pensi?
Pensi che il fatto di usare batteri di vari ceppi per inseminare possa essere un problema? Se vuoi ti posso fornire delle capsule di Nutriflor per i tuoi esperimenti visto che lo uso abitualmente. Ciao

Piero ha detto...

Ciao Marinella, un mio amico ha un laboratorio di microbiologia, ma me lo tengo buono per i casi di vera necessità. Per ora il contenuto di batteri lo stimo in modo totalmente empirico, in base alle informazioni ricavate dagli archivi dei brevetti, per analogia con processi simili, e in base all'acidità della bevanda. Chiaramente posso sbagliarmi alla grande, ma gli evidenti effetti... intestinali sulle cavie :-) suggeriscono che l'ordine di grandezza è quello: circa 2 miliardi di batteri a grammo per lo yogurt appena fermentato. Per il mio scopo basta e avanza.
I tempi di conservazione di acqua e zucchero sono lunghi, i batteri invece cominciano a morire al termine della fermentazione, per cui conviene comunque consumare la bevanda entro qualche giorno, tenendola in frigo come per lo yogurt.
I Nutrigea non li ho provati, l'Acidophilus DDS-1 è fra i miei prossimi esperimenti. Lo voglio provare in versione monoceppo, altrimenti non so dopo la coltura quale sia la proporzione fra i batteri sviluppatisi. Con il monoceppo invece sono sicuro del risultato, e al limite poi miscelo due o più bevande ottenute con due monoceppo diversi, nel mio caso DDS-1 e Bifido.
Anche le maltodestrine sono in coda fra gli esperimenti, prima voglio provare il fruttosio.
Con il miele dubito che funzioni a causa degli enzimi che contiene, ma non si sa mai, un giorno proverò anche quello.
I prossimi esperimenti verteranno su tre fronti: la bevanda (mele, carote, cocco, amido di riso, ecc.), i fermenti monoceppo, gli zuccheri.
Da quanto dichiarano i Nutrigea sembrano eccellenti, tuttavia ho imparato a non fidarmi. Se vuoi provare a coltivare i Nutrigea, per avere un punto di partenza ripetibile ti consiglio di provare con latte UHT versando il contenuto di un paio di capsule direttamente nel cartone del latte, così sei sicura che tutto è sterile. Poi sbatti molto bene e metti direttamente il pacco di latte nella yogurtiera, possibilmente a 37° e comunque fra i 35 e i 40°.
Se vuoi posso provare io, ma con tutti i ceppi che contiene, e soprattutto per la presenza del Bulgaricus, i risultato probabilmente è un ottimo yogurt di cui non si sa quali e quanti batteri contenga.

Anonimo ha detto...

Ciao, ho trovato molto interessante il procedimento che utilizzi per produrre yogurt senza lattosio con le capsule SOLGAR ACIDOPHILUS BIFIDO.
è possibile seguire lo stesso procedimento sostituendo l'acqua con il latte per ottenere uno yogurt normale?
T ringrazio anticipatamente, acf

francesco ha detto...

Davvero interessante, è la prima volta che navigo qui e ritengo di aver trovato un sito come piace a me, io sono un appassionato produttore di olio di oliva extravergine, e vorrei sapere se è possibile creare un olio probiotico, visto che sono a conoscenza che con le olive da mensa lo si fa già.

salvio ha detto...

Scusa, tu dici che ci vuole qualche giorno, ma non specifichi quanto tempo di preciso dovrebbe fermentare, potresti essere un pò più preciso per favore?

Anonimo ha detto...

Ciao ^_^
Ho avuto la tua stessa idea e sto' finendo di costruire un'incubatrice.
Però, adesso mi vengono anche tutti i dubbi :P
Non si rischia di prendere il botulino, che tu sappia?
Grazie in anticipo per la risposta
*Chiara*

Unknown ha detto...

Ciao, avrei una domanda.
Io ho i fermenti lattici vivi per fare lo yogurt.
Spesso mi ritrovo a non voler fare yogurt però sono costretto.
Posso tenerli solo nell'acqua? Per quanto tempo? C'è un modo per farlì moltiplicare più velocemente senza dover fare tutti i giorni lo yogurt? Per esempio tenerli un mese nell'acqua e latte.

atleta solitaria ha detto...

Ciao,
Ho letto con interesse il tuo articolo perché cercavo informazioni su come produrmi fermenti in casa.hai poi fatto l esperimento con il monoceppo Dds 1?
E in caso affermativo, dove te lo sei procurato?
Io sono riuscita a trovarlo solo in associazione ad altri ceppi, tipo le capsule nutriflor.

Claudia ha detto...

Buongiorno!! Ho trovato interessantissimo questo esperiemento e ho provato a replicarlo usando gli stessi ingredienti e una yogurtiera che mantenesse la temperatura di 37 gradi. Sono passati 4 giorni e non si vede anche nulla, quanti giorni ci possono volere? È utile aspettare ancora o è meglio che ci rinunci?
Grazie se risponderà